Giornata mondiale della desertificazione, anche l’Italia colpita.

L’evento globale si terrà in Turchia, ad Ankara. dal 17 al 19 giugno. Per l’Italia parteciperà un ricercatore dell’Ispra (il centro studi del Ministero dell’Ambiente) con una ricerca sul biomonitoraggio del suolo.

E’ la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione, indetta nel 1995 dalle Nazioni Unite per ricordare l’adozione a Parigi il 17 giugno 1994 della Convenzione per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD). Il tema adottato quest’anno è “Facciamo crescere il futuro tutti insieme”.

Anche il nostro paese è a rischio desertificazione. Secondo Legambiente, le regioni più esposte sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La situazione è particolarmente grave in Sardegna, dove il pericolo desertificazione riguarda ben il 52% del territorio regionale, di cui l’11% già colpito.

Secondo uno studio dell’UNCCD, perdiamo 24 miliardi di tonnellate di terra fertile ogni anno e 15 miliardi di alberi ogni ora. Un miliardo e mezzo di persone traggono il loro sostentamento da terreni che sono a rischio desertificazione. Le pratiche considerate non sostenibili sono le monocolture, l’uso di sostanze chimiche e il pascolo eccessivo.

La Giornata è l’occasione per analizzare le azioni promosse nell’ambito della Convenzione e i progressi dei 197 paesi membri nella gestione sostenibile del territorio. Obiettivo della Convenzione è mitigare gli effetti della siccità attraverso attività di cooperazione internazionale e accordi di partenariato nei paesi più colpiti, in particolare in Africa. Le strategie sono miglioramento della produttività del suolo e gestione sostenibile del territorio e dell’acqua. Il target per i prossimi 25 anni è il raggiungimento della neutralità del degrado del territorio (Ldn), cioè far sì che le perdite di terreno fertile siano controbilanciate da miglioramenti in altre aree degradate.

L’Italia ha ratificato la sua adesione alla UNCCD nel 1997, sia in veste di paese donatore sia come paese colpito dalla desertificazione. Il Comitato Nazionale di Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione (CNLSD) è stato istituito nel 1997 dal Ministero dell’Ambiente con il compito di coordinare l’attuazione della Convenzione in Italia. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) nel 1999 ha adottato il Programma di azione nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione.

Centinaio,investiti oltre 900 mln – ma rimangono le perplessità sui provvedimenti vista la situazione
“Nell’ultimo anno abbiamo investito oltre 900 milioni per riammodernare il settore irriguo e per fronteggiare concretamente i problemi di siccità e carenza idrica che danneggiano il nostro settore agricolo e la competitività del Made in Italy agroalimentare” . Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio su Twitter in occasione della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Coldiretti, a rischio 1/5 Italia – l’agricoltura sarà pesantemente colpita
La siccità attanaglia l’Italia. Un quinto del territorio italiano è a rischio desertificazione a causa dei cambiamenti climatici, ma anche del progressivo consumo di suolo e della mancata valorizzazione dell’attività agricola nelle aree più difficili. A tutto questo si aggiunge la drammatica diminuzione delle piogge: ben 1/4 in meno solo nei primi 4 mesi dell’anno. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Secondo il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici “entro fine secolo in Italia la temperatura potrà aumentare tra 3 e i 6 gradi” con un’estremizzazione del nostro clima accompagnata da precipitazioni violente alternate a periodi di aridità. “Una evoluzione che – sottolinea la Coldiretti – si è manifestata in tutta la sua drammaticità già quest’anno con il primo quadrimestre dell’anno segnato da una grave siccità con circa 1/4 di pioggia in meno al quale ha fatto seguito un mese di maggio straordinariamente piovoso con grandine e temporali che hanno provocato pesanti danni alle coltivazioni”.
La siccità – precisa la Coldiretti – è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura con i fenomeni estremi che hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio”. “In un Paese comunque piovoso come l’Italia che per carenze infrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione”, dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali”.

ansa.it

By |2019-06-18T09:56:22+00:00giugno 18th, 2019|Network, News|0 Comments